Se segui la dieta cheto o paleo o sei vegano o vegetariano ti suggeriamo l’utilizzo dell’olio di cocco, un ingrediente che mette tutti d’accordo.
L’olio di cocco viene dalla polpa della noce di cocco, è da sempre utilizzato nei paesi del sud-est asiatico e dalle popolazioni delle isole tropicali, arrivato in occidente è risultato una scoperta meravigliosa per la nostra cucina nella preparazione di piatti sia salati che dolci.
Esistono due tipi di olio di cocco: quello vergine e quello raffinato. L’olio di cocco raffinato comporta una lavorazione industriale, spesso include additivi, a volte è persino deodorato e non è più un ingrediente puro ed è quello che trovi sulla maggior parte degli scaffali dei supermercati.
L’olio di cocco vergine viene spremuto a freddo ed è estratto senza l’uso di solventi, è naturale e in purezza mantiene le caratteristiche nutritive e sane, davvero un ingrediente di alta qualità in cucina.
In Frittura
Prima di iniziare a cucinare con olio di cocco, è importante capire che cos’è il punto di fumo. Il punto di fumo è la temperatura a cui i grassi ed oli alimentari iniziano a rilasciare sostanze volatili. Queste sostanze diventano visibili sotto forma di fumo tendente al colore azzurro.
Ogni grasso ed olio possiede uno specifico punto di fumo: quando viene superato il punto di fumo, si forma l’acroleina, sostanza volatile tossica e di odore pungente.
Quanto più alto è il punto di fumo di un grasso, tanto maggiore è la sua resistenza alle alte temperature. Si evita quindi l’effetto ‘bruciacchiato’ nelle nostre preparazioni e lo sviluppo della acroleina nelle fritture.
A differenza di molti altri oli da cucina, l’olio di cocco vergine è molto stabile e ha un punto di fumo significativamente più alto, 177° C. Per questo motivo è perfettamente adatto per soffriggere, friggere, cuocere al forno, arrostire.
In Cottura
L’olio di cocco è amato da molti fornai perché è un prodotto vegano, privo di lattosio, e sua capacità di replicare il ruolo del burro nel perfezionare i prodotti da forno è sorprendente. A causa dell’elevato contenuto di grassi saturi nell’olio di cocco (simile alla composizione del burro), puoi utilizzarlo come faresti con il burro per molte ricette di pasticceria. Se la temperatura esterna è alta l’olio di cocco diventa liquido, per averlo in forma solido basta metterlo in frigorifero a solidificare fino alla consistenza desiderata. L’olio di cocco refrigerato è perfetto per impastare composti per paste o torte poiché migliora e mantiene la consistenza degli impasti.
Nel sostituire l’olio di cocco al burro si consiglia di utilizzare il 25% di olio in meno rispetto alla quantità di burro richiesta dalla ricetta. Questo perché l’olio di cocco è un grasso più concentrato. Per compensare il pizzico di umidità che normalmente il burro emana quando cuoce, puoi aumentare di un poco il contenuto degli altri liquidi nella tua ricetta e bilanciarne l’umidità in generale. Ma parliamo di sfumature che si perfezionano sempre nell’utilizzo dei nuovi ingredienti.
Se usi l’olio di cocco per ungere teglie e padelle puoi travasarne un po’in un flacone spray che ti sarà comodo per avere una distribuzione uniforme del prodotto.
L’olio di cocco è un ingrediente che apre nuove prospettive e che non può mancare in una cucina sana e naturale.